PROGETTARE PROFESSIONALMENTE LO SPORT NELL’INNOVAZIONE SOCIAL

Mini-rubrica Gratuita di contenuti professionali
per Condottieri Coraggiosi

Caro Condottiere Coraggioso,
benvenuto all'interno di questa nuova dimensione di racconto del professionista dello sport e dell'educazione per l'innovazione sociale.
Con questo progetto di contenuto mi auguro di poterti lasciare qualche stimolo utile per proseguire il tuo percorso professionale in un settore che, spero tanto, possa contare sempre più sulla presenza di persone preparate e proattive pronte a realizzarsi e a essere riconosciute come professionisti della dimensione sportiva ed educativa nell'innovazione sociale.
Claudio Massa
Brand Ambassador

AREA #1 - Spunti per il Condottiere Coraggioso

Riflessioni di Mentalità e di approccio all’Innovazione Sociale

Dopo una dura fatica, un tratto di percorso in cui percepiamo di esserci impegnati e stancati, pensiamo che la ricompensa sia dovuta. Ho dato tutto, mi sono impegnato! Adesso è giusto che io abbiamo la mia ricompensa, o addirittura che io sia “extrapremiato”.

In questo la dimensione sportiva è tremenda perché riscontra subito con il principio della realtà secondo cui, al cronometro non si sfugge e che se si seguisse la regola dei primi in funzione del massimo impegno, tutti i corridori dovrebbero essere premiati con la medaglia d’oro.

Ma spesso dopo un impegno massimo ne inizia un altro, e poi ancora uno; prima adattiamo il mindset a questo principio, maggiore sarà la nostra velocità di adeguamento alla nostra direzione di soddisfazione.

Analoga riflessione vale per i percorsi professionali, soprattutto in gioventù, quando freschi di università, di master oppure di altri percorsi specializzanti, ci aspettiamo che da lì in poi il riconoscimento sia dovuto. L’aspettativa è che in tempi brevissimi la piena soddisfazione lavorativa si realizzi garantendoci compensi abbondati e riconoscimento, magari anche con libertà e benefit di un certo tipo. Temo che questo capiti realmente di rado, almeno riferendomi a quella che è la mia esperienza degli ultimi vent’anni.

Una componente estremamente determinante riguarda la mentalità, il modo di pensare, che è fortemente influenzato dai condizionamenti che, persone rilevanti, esperienze di vita maturate, esercitano sulla nostra testa.

La creazione di un determinato mindset richiede quindi dedizione e tanta consapevolezza, questo anche nel caso del Condottiere Coraggioso. Scegliere di dedicarsi a perseguire la realizzazione dei propri progetti e delle proprie idee soprattutto nell’ambito dello sport e dell’educazione, prevede un grande e continuo lavoro di mentalità.

Tranquillo! Ci sono mezzi, strumenti e tecniche per realizzare un ottimo lavoro di costruzione del giusto mindset. La prima importante informazione è che si tratta di un percorso, che difficilmente avrà una fine, ma che si caratterizza con molti elementi affascinanti in grado di estrarre a pieno le migliori caratteristiche da mettere nella realizzazione della propria dimensione professionale.

Ogni professione ha la sua componente di mentalità e si può sempre migliorare la propria attitudine nell’applicarla. Per realizzarla nei progetti di utilità sociale e innovazione, per esprimere a pieno la propria natura di condottiere coraggioso, questa componente è fondamentale e di necessaria considerazione da parte di tutti noi.

Nel blog, nell’area mindset, trovi alcuni spunti di mentalità che possono essere utili per delle prime riflessioni. Partiamo dalle convinzioni.

Entriamo a pieno su alcuni concetti di mentalità parliamo di convinzioni, di credenze, ovvero di tutte quelle cose a cui credo a prescindere, di cui sono convinto senza nemmeno chiedermi nuovamente se sia ancora giusto crederci.

In genere sono elementi che ereditiamo dalla nostra cultura e dai principali contesti educativi di riferimento, su tutti la famiglia. Respiriamo le convinzioni degli ambienti in cui siamo cresciuti e in cui viviamo, sviluppiamo credenze dal confronto con persone a cui attribuiamo autorevolezza.

Ce ne sono alcune molto profonde, legate a dimensioni di difficile nostra influenza come quelle inerenti le regole civili del nostro paese di appartenenza, la razza a cui apparteniamo, la religione, etc. Altre di cui possiamo diventare consapevoli come, ad esempio, il nostro modo di pensare al lavoro.

In genere ereditiamo dai nostri genitori il modus pensandi su cosa può essere giusto o no perseguire professionalmente.

Il sistema scolastico è ancora troppo istituzionale per prevedere discipline come l’educazione finanziaria o l’insegnamento dell’autoimprenditorialità.

Quindi è più facile che le prime convinzioni inerenti la nostra dimensione professionale, ci si formino respirando le idee di famiglia che, fino a qualche anno fa, erano estremamente condizionate dalle esperienze delle generazioni precedenti. Con il mito del posto fisso barattato con la libertà in cambio di una sicurezza economica per tutta la vita.

Proiettare convinzioni passate su un mondo in evoluzione, oltre a rendere in alcuni casi anacronistiche le aspettative, limita anche sull’espressione del potenziale e del talento che, ognuno di noi ha. Alcuni giovani estremamente validi e pieni di idee e progetti, con pieno potenziale per essere splendidi e radiosi condottieri coraggiosi, barattano la propria vocazione e le proprie aspirazioni, con le convinzioni ereditate dal loro sistema educativo.

Quindi, nel nostro caso, diventa fondamentale ragionare con coscienza circa ciò che pensiamo stia limitando il nostro credere nella possibilità di un lavoro, con una professionalità ben riconosciuta, nella dimensione dello sport per l’innovazione sociale.

Ecco alcune delle convinzioni cosiddette “limitanti” in cui possiamo incappare:

  • Nello sport e nel mondo del sociale si può operare solo per passione o come volontari
  • Difficilmente si può trovare stabilità
  • Il dilettantismo è poco gratificante, solo il lavoro con gli ambienti sportivi professionisti garantisce riconoscimento professionale
  • Si guadagna poco

Se vuoi puoi fare un esercizio ed integrare questo elenco con altre convinzioni che provi o che tuoi coetanei e colleghi ti riportano circa la possibilità di crearsi una professionalità in contesti dediti all’innovazione sociale.

Come fare per modificare queste convinzioni e trasformarle in considerazioni utili e, in alcuni casi potenzianti.

Di base, come già ho avuto modo di dire e come tutte le carriere professionali degne di nota e rilievo, è necessario comprendere quanto l’essere un condottiere coraggioso per lo sport, l’educazione e l’innovazione sociale, ci interessi realmente, quanto questo percorso realizza e sposa i nostri valori, i nostri principi e la nostra identità.

A seguire i passi da compiere sono alla portata di tutti perché è si basano sulla verifica e la ricerca.

Comprendere se e come ci siano i presupposti perché una determinata professionalità possa, nel tempo essere riconosciuta.

Nello sport, ad esempio, il numero di persone che appartengono alla categoria degli sportivi “dilettanti” sono molti di più di quelli “professionisti” quindi già questo può bastare a giustificare la necessità che figure professionali se ne occupino.

Un approfondimento sui numeri, sui vari e differenti bisogni che possono stare alla base della necessità di praticare sport, può aprire spazi di riflessione utili ed interessanti per proiettare visioni professionali fattibili. Pensiamo a tutto il mondo dell’inclusione sociale di soggetti fragili, deboli o che, semplicemente faticano a pagarsi le attività sportive.

Un’altra area di ricerca a cui dedicarsi sono gli altri settori professionali di ambiti differenti. A questi ci si può ispirare per organizzazione economico gestionale dei soggetti giuridici e dei professionisti di settore. Esistono anche in ambiti del “terzo settore” professionisti e albi che legittimano e nobilitano ruoli e mansioni di alcune categorie professionali. Queste possono essere mutuate anche nel mondo sportivo ed educativo.

Allo stesso modo, tutto il sistema delle realtà commerciali, può offrire spunti per progettare modelli di business da replicare.

Queste considerazioni servono per potenziare le vostre aspirazioni ed ambizioni e trasformarle in convinzioni potenzianti.

Continuando sul tema, nel mondo le persone sono molte, puoi individuare la tua nicchia e trovare i soggetti a cui dedicare le tue competenze professionali, il target per i tuoi progetti. Si può!

Puoi, con impegno e dedizione, trovare la tua dimensione di applicazione professionale che ti consentirà di creare valore e monetizzarlo adeguatamente.

Questi sono primi consigli e stimoli per crearsi nuove convinzioni e dedicarsi a pieno a ciò che può essere la realizzazione della propria dimensione da condottiere coraggioso.

Si può fare.

Anche gli argomenti successivi agiscono sul sistema di convinzioni, sono altri modi per rafforzarlo e consentirti di sviluppare fiducia in te stesso e passare all’azione.

Anni fa, durante un percorso formativo di crescita personale, sono entrato in contatto con un argomento molto stimolante che da subito ha risuonato in me in modo forte. Mi riferisco al tema dei Livelli Logici, o livelli di pensiero (libro “i livelli di pensiero” di Robert Dilts).

Per concederti il gusto di fare tuo l’intero argomento, che ritengo meritevole di tempo e dedizione, mi limito a trasferire il concetto utile al tema in oggetto.

Tra i diversi “livelli” quello per me estremamente forte e di cui riesco a diventare consapevole è quello che riguarda l’identità. Ovvero il ruolo che rivesto in un determinato contesto. Per comprendere a cosa ci si riferisce parlando di “identità” pensa alla prima persona presente del verbo essere e declinala in un determinato contesto:

  • Io sono (in famiglia) marito, compagno oppure figlio o ancora fratello.
  • Io sono (al lavoro) titolare, amministratore delegato, dipendente, project manager
  • Io sono (in un contesto hobbistico) musicista, corridore…

La cosa fantastica che ogni identità si lega e si porta con sé una serie di comportamenti che, di fatto, appartengono e definiscono l’identità stessa.

Se agisco secondo chi sono, è facile che i comportamenti siano forti e credibili. Se mi comporto come SE fossi, risulterò sicuramente più debole e meno credibile.

Quindi un primo grande passo verso la costruzione della nostra Mentalità da Condottiere Coraggioso professionista dello sport e dell’educazione nell’Innovazione sociale è iniziare a essere tale professionista:

  • Io Sono (nel lavoro) professionista di Innovazione Sociale…

Quanto più ti immedesimerai nell’identità tanto più facile sarà visualizzare i comportamenti, le azioni proprie di questo ruolo e quindi sempre maggiori saranno le azioni congruenti alla costruzione e al rafforzamento di questa tua dimensione professionale.

Cosa Fa, di cosa si occupa il professionista di Innovazione Sociale…

Scoprilo entrando a pieno nell’identità, realizzalo e integralo giorno dopo giorno, mese dopo mese, l’elenco infinto di azioni che realizzano e appartengono a tale identità.

Nei vari contesti in cui racconto le mie storie ed esperienze, mi trovo spesso ad affrontare il tema dalla missione, lo abbiamo letto tutti, molte volte, nelle presentazioni delle aziende, abbiamo ascoltato persone recitarla a memoria, altri leggerla come primo elemento di un public speaking.

Perché è così importante? Lo è solo per le grandi aziende? Oppure ha un senso anche nella conduzione di progetti di Innovazione Sociale?

Anche in questo caso gioco la carta della consapevolezza, ovvero della profonda differenza che c’è tra leggere e imparare a memoria la mission dell’azienda per cui lavoriamo e scegliere di comprenderla, farla nostra e impegnarsi per perseguirla.

Nel Caso del terzo settore, quindi per ciò che attiene alla stragrande maggioranza dei contesti in cui si attuano i progetti di innovazione sociale, la missione gioca un ruolo fondamentale, spesso è la chiave che guida persone e team. Arriva a rappresentare un’ottima spinta motivazionale verso il raggiungimento degli obiettivi delle organizzazioni e delle attività.

Il concetto della missione, sta alla base della cultura di impresa e, nell’innovazione sociale, gioca un ruolo molto strategico perché, nella maggior parte dei casi, anche quelli in cui le soddisfazioni e i compensi materiali sono ridotti o non previsti (volontariato), è la chiave su cui si erge la motivazione per le persone a dare il massimo.

Per un professionista, quindi, esserne consapevole, mettere questo aspetto tra i primi elementi da valutare e sondare è rilevante.

Lo dico perchè, nonostante la rilevanza, molte volte mi è capitato che proprio le persone impegnate in enti ed azioni di utilità sociale, trascurassero questo elemento.

Sapersene occupare già di per sè può rappresentare un valore, una marcia in più per accelerare professionalmente un progetto, un contesto, un’organizzazione.

Oltre a tutto ciò che riguarda gli enti e le organizzazioni, sempre in tema di missione, esiste una sfera che riguarda ogni individuo e quindi anche il Condottiere Coraggioso. Anche lui ha la possibilità (o forse il dovere morale nei confronti di sè stesso) di identificare la propria personale missione.

La missione è interconnessa con il perchè individuale che ti spinge a impegnarti al massimo per realizzare le tue idee e i tuoi progetti.

Il perchè si intreccia con quelli che sono i tuoi principi ed i tuoi valori su cui, se non lo hai mai fatto, ti invito a dedicare del tempo per approfondirne i dettagli.

i sono esercizi e metodi per entrare in stratto contatto con la consapevolezza dei tuoi valori, ti riporto un link ad un’esercitazione che io stesso ho abitudine a fare con regolarità.

Ragionare quindi sulla missione, sui valori, è utile per chiarirti i perchè ti stai impegnando nella realizzazione del tuo progetto e delle tue idee.

Di recente mi hanno consigliato questo esercizio che ho trovato molto utile e che ti suggerisco di fare:

  • Scrivi i 5 principali perchè ti stai impegnando per realizzare il tuo progetto. Puoi farlo anche in più momenti, ma 5 perchè sono fondamentali per esprimere piena determinazione.

Ti saranno molto utili nei momenti di difficoltà, non mancheranno. In quelle occasioni recitali come un mantra, potranno salvarti del rovinare tutto ciò per cui hai scelto di impegnarti e dedicare del tempo.

Sapresti elencare quali sono i perchè ti stai impegnando in tutti i progetti che conduci con coraggio?

Conclusione:
Tutti questi argomenti di cui ti ho parlato, sono prioritari rispetto all’operatività progettuale. Stanno prima dell’applicazione pratica realizzativa, sono aspetti che riguardano te, la tua personalità, il tuo assetto indiviuale.
Possono aiutarti a comprendere e descrivere a te stesso i tuoi colori, le tue sfumature e ciò che nel profondo desideri essere e realizzare.
Sono caratteristiche che nel corso del tempo mutano e si evolvono, imparare ad occuparsene ti consentirà, in ogni momento della tua vita di adattarti con tempi sempre minori e qualità maggiore.
Una volta che ti sei occupato della BASE, di te, puoi pensare al progetto, alla applicazione del tuo essere condottiere Coraggioso.
Un progetto deve avere scopi e missione perfettamente congruenti con valori e missione personale, nel caso dell’innovazione sociale, della dimensione sportiva aperta a tutti, tocchiamo argomenti che hanno a che fare con la sfera relazionale, con le persone, con competenze ed attitudini che richiedono dedizione e molta delicatezza di attenzione. L’assetto valoriale e la missione personale gioca, quindi, un ruolo determinante per conferire al progetto i presupposti del suo successo e della sua sostenibilità nel tempo.

Real Experience!

I Temi saranno affrontati utilizzando il progetto Coach di Quartiere come caso di studio e esperienza guida per processare i contenuti formativi con un orientamento già pratico ed applicativo di competenze e mentalità.

Qui sotto trovi dei contenuti multimediali che raccontano, relativamente ai temi trattati sopra, il progetto Coach di Quartiere, un'azione di Innovazione Sociale tramite lo sport che stiamo realizzando co L'Orma.

Attraverso il racconto di come Stiamo posizionando il progetto Coach di Quartiere, processeremo alcune delle soft skills utili al Condottiere Coraggioso per rafforzare la sua personalità professionale.

Esercizi da fare

Come certamente avrai avuto modo di leggere nei miei articoli di mindset, tra gli esercizi che più consiglio c’è quello della scritture e del disegno espressivo.

Prendere la penna e scrivere, elaborare, mettere su carta schemi, idee, pensieri.

Pescando tra la gamma di queste esercitazioni oggi ti propongo la “TABELLA”.

Ogni tanto uso la tabella a più colonne proprio per esercitare il pensiero creativo e vincolare alcune successioni di idee.

In allegato trovi una tabella vuota, con 3 colonne.

Il Tema su cui sviluppare le diverse righe della tabella riguarda l’INNOVAZIONE SOCIALE attraverso lo sport.

Identificato un problema sociale , immaginiamo di poterlo affrontare attraverso soluzioni sportive, quale può essere la soluzione Innovativa rispetto all’attuale modo di risolverlo (se attualmente viene preso in carico).

SCARICA LA TABELLA

  • Nella Colonna 1: Descrivete il problema sociale (ad esempio sedentarietà dei bambini)
  • Nella Colonna 2: Elencate le principali soluzioni attuali proposte dalla società (educazione fisica a scuola)
  • Nella Colonna 3: elencate le possibili soluzioni innovative che potrebbero essere perseguite, trovate, immaginate, realizzate (ad esempio, ideazione di un concorso territoriale premiante per la più grande staffetta di passi compiuti).
Un volta compilata la tabella, se vorrete, potete inviarmela per un confronto.

La prossima puntata della minirubrica:

Sarà un.altra pagina multimediale, in cui affronteremo il tema dei primi strumenti di Cultura di Impresa, utili per immaginare pensare ed affrontare un piano di sviluppo di Innovazione Sociale:

AREA 1) “Primi strumenti di Cultura di impresa”

  1. Costi e ricavi
  2. Modello di business
  3. La relazione tra Marketing e Servizio