Pensare un corso sportivo per valorizzarlo come progetto sociale
Indice
- Introduzione
- Il corso Sportivo
- I punti chiave da trasformare
- Azioni a supporto
- Visioni supplementari
Intro
- Nel processo trasformativo che ci porta verso l’identità di innovatore sportivo utilizziamo elementi ed esempi pratici per facilitare l’attuazione del processo, il “come fare”. Ho pensato di poter descrivere l’approdo ad un progetto di sport sociale partendo dal corso sportivo. Utilizzo il principio delle progressioni didattiche imparato all’università nell’ambito della “tecnica e didattica delle scienze motorie”
- dal conosciuto allo sconosciuto
- dal facile al difficile
- dal semplice al complesso
- Il corso sportivo può essere di facile riconoscimento da parte di tutti noi, più usuale da ritrovare nella nostra esperienza, se non vissuta al mento vista, percepita, raccontata. Iniziamo da quello per arrivare a delineare conoscere e proiettare la nostra idea di progetto di sport sociale.
Il corso sportivo
- Vi descrivo cosa intendo io per corso sportivo in modo da rendere comprensibile il punto di partenza da cui intendo costruire l’esempio, l’esercitazione di transfer. Ognuno può poi ripensare alla medesima situazione calandola nel proprio vissuto, nella propria dimensione e ridenfinendola come meglio crede. Il corso sportivo principalmente parte da:
- proposta: corso di stretching, ginnastica dolce, camminata, pallavolo, nuoto
- target di partecipanti: adulti, anziani, giovani, bambini
- giorno e orari: dalle, alle.
- annuale o frazioni di anno
- frequenza: settimanale, mono settimanale
- orientamento sportivo: agonistico, non agonistico o promozionale
- quota di partecipazione: quota base, agevolazioni e scontistica
- Luogo di svolgimento: associazione sportiva, campo, palestra, spazio…
- Elementi aggiuntivi possibili
- saggi finali
- campionati, tornei, manifestazioni
Aggiungerei anche due elementi chi si legano alla proposta, ma appartengono meno al Cartello del corso, riguardano più la dimensione motivazionale
-
- Scopo finalità: benessere fisico delle persone, preparazione sportiva, attività di settore giovanile sportivo.
- Motivazioni ovvero cosa spinge la mia società sportiva a fare il corso: tenere vivo il settore giovanile, massimizzare la possibilità di erogare corsi e attività per avere più entrate, arricchire l’offerta formativa per aggiungere categorie di iscritti e tesserati
Vi riporto una possibile attività esempio, anche voi potete raccogliere in un punto elenco il vostro corso sportivo.
- CORSO DI GINNASTICA DOLCE
- PER ADULTI
- ANNUALE
- FREQUENZA BISETTIMANALE
- MARTEDI – GIOVEDI
- DALLE 10:00 ALLE 11:00
- NON AGONISTICO
- QUOTA UNICA CON POSSIBILITA’ DI PAGAMENTO IN DUE TRANCHE
- PRESSO LA PALESTRA DI VIA MAZZINI
- LEZIONE FINALE CELEBRATIVA
Per tale iniziativa l’associazione organizzatrice prevederà attività promozionali tramite volantinaggio.
I punti chiave da trasformare
Per realizzare l’esercizio di pensiero che ho immaginato serve ora concentrarsi su un’azione di ridefinizione, orientamento e potenziamento, degli elementi elencati per andare a descriverli, menzionarli, pensarli e proporli come parte di un progetto di sport sociale.
Il primo esercizio da fare è affrontare con consapevolezza l’ordine di priorità con cui andiamo a menzionare i diversi punti:
- 1) al primo posto va il target a cui si rivolge il progetto, che oltre ad essere definito dal termine generico ADULTI, tipicamente usato dalla promozione di corsi sportivi, approfondisce alcuni elementi legati al punto 2. la parola target infatti in questo schema descrittivo cambia etichetta e diventa BENEFICIARI.
- 2) il bisogno a cui risponde, riferibile ai Beneficiari, approfondisce elementi che sposano eventuali motivazioni degli stessi a partecipare, a fruire del progetto per il beneficio che esso gli genera. L’unione tra il punto 1 e 2 introduce la possibilità di dettagliare il target in relazione al beneficio generato dal progetto.
- 3) I bisogni individuati nei beneficiari aprono il campo alla riflessione sugli obiettivi che il progetto si pone. In questo caso dobbiamo quanto meno integrare le macrofinalità descritte sopra. Ci riferiamo infatti alla specifica capacità da parte del progetto di rispondere a quei bisogni che abbiamo saputo individuare nei beneficiari. A loro il progetto andrà a generare un valore. Quel valore racchiude la descrizione dell’obiettivo.
- 4) il valore generato è da interpretarsi oltre all’obiettivo legato ai beneficiari. Va vissuto come valore per tutti derivato da ciò che il progetto lascerà non solo ai beneficiari ma alla collettività. Tale dimensione è un punto di partenza fondamentale nella progettazione perchè porta il progetto su dimensione comunitaria, diventa interesse di tutti.
- 5) il progetto quindi, con l’unione di questi punti, assume una valenza sociale che sottende all’importanza di determinare la causa sociale del progetto. Questo elemento è rilevante soprattutto per chiarire a noi e a tutti gli attori che andremo a coinvolgere, per cosa ci stiamo impegnando e per cosa agisce il progetto.
- 6) Previsioni di cambiamento (o impatto previsionale), lavorare attentamente a questo punto significa descrivere i cambiamenti che ci aspettiamo, conseguenti all’erogazione del progetto. Nei beneficiari, nel contesto interno, negli stakeholder coinvolti. Tale azione la dovremo fare sul breve, medio e lungo termine.
Vado quindi a riassumere i punti rilevanti
- BENEFICIARI
- BISOGNO
- OBIETTIVI
- VALORE GENERATO
- CAUSA SOCIALE
- IMPATTO PREVISIONALE
E’ facilmente rilevabile che, approcciandoci in questo modo, abbiamo potenziato solo i primi due punti dell’elenco proposto sopra che riassumeva le info del nostro corso sportivo. Tutto ciò che riguarda la posologia può restare pressochè identico, le giornate, gli orari, i luoghi. Diciamo che per allinearci alla nuova descrizione arriverà a modificarsi il nostro modo di curare l’erogazione delle attività che necessiteranno di attenzioni nuove per raggiungere gli obiettivi per come li abbiamo descritti nella loro nuova forma a valenza sociale.
Per concludere il percorso di ridefinizione restano le considerazioni sui costi. Parlare di progetto sociale con le doverose evidenze citate sopra, ci apre alla possibilità di differenziare il sistema dei ricavi.
Nulla vieta di mantenere una struttura di copertura identica a quella del corso sportivo con quote di partecipazione interamente versate dai beneficiari; possiamo però prevedere altre formule di contribuzioni legate alla strategia di management che mettiamo alla base del progetto. La logica delle partnership, ad esempio, può influenzare il sistema dei ricavi. Se i beneficiari ad esempio, sono utenti di un centro diurno anziani, lo stesso può prevedere delle forme di contributo. Il progetto, se condiviso con altre realtà private del territorio, può entrare all’interno di azioni finanziate da bandi. Questi sono solo due esempi di come possa essere organizzato il pensiero della gestione manageriale di un progetto di sport sociale. L’impostazione a priori della strategia per raggiungere la copertura dei costi influenzerà le strategie di comunicazione e promozione dell’iniziativa.
Per concludere questo esercizio di cambio del punto di vista, vi riporto alcuni veloci pensieri che ho fatto mentre scrivevo l’articolo.
I Beneficiari, soprattutto se contemplati in modo più specifico rispetto alla loro etichetta generica e generalista che utilizziamo nel corso sportivo “ADULTI”, spesso non sanno di avere il bisogno sociale che noi associamo quando decliniamo la loro categoria all’interno del progetto di sport sociale. Questo dato, invece, è rilevante per noi perchè è funzionale alla nostra strategia promozionale, ci aggiunge elementi per promuovere le attività, intercettare beneficiari, raccogliere contribuzioni.
Trovare partecipanti quindi diventa un’azione più ampia perchè può prevedere più modalità, dalla promozione diretta al coinvolgimento degli enti che lavorano con il target oltre alla condivisione di modalità promozionale sinergiche con il Comune che può annoverare il servizio tra le proprie azioni di welfare. Per descrivere questo approccio passiamo da un servizio rivolto solo a chi si iscrive a un’azione orientata a chi ha bisogno.
Questo è possibile perchè abbiamo spostato l’interesse su un valore comunitario che offre la possibilità di poter coinvolgere la comunità stessa nelle diverse azioni attraverso la dimensione delle partnership. Potenziando questo pensiero posso ragionare su nuove dimensioni progettuali e, quello che prima era il mio corso che svolgevo nella mia associazione se avevo gli iscritti, diventa un progetto che io realizzo anche presso altri enti, magari con più classi di attività, giornate e modalità di partecipazione.
Risulterà rilevante una buona declinazione degli obiettivi che mi offrirà la possibilità di determinare il monitoraggio sia durante lo svolgimento che in fase di reportistica finale.
Azioni di supporto
Negli anni ho trovato molto utile approcciarsi con questa modalità progettuale perchè mi ha offerto una serie di plus che considero estremamente potenzianti. Ecco alcune azioni che posso associare alla mia attività e che saranno in grado di generare valore per i beneficiari, per la nostra società erogatrice e per il progetto.
Patrocinio delle Amministrazioni: la richiesta di Patrocinio, sebbene apparentemente di poco valore, porta con sè la possibilità di portare il progetto su un tavolo interdisciplinare e all’attenzione di interlocutori e soggetti orientati a considerare il valore civico delle iniziative. Ottenere un patrocinio da parte delle istituzioni sancisce la capacità del progetto di sapere rispondere a bisogni riconosciuti tali. Il patrocino delle istituzioni offre garanzia di questa attenzione al valore comune, starà poi a noi saperlo valorizzare nella nostra comunicazione istituzionale e nelle nostre relazioni. Il Patrocinio a cui può ambire un progetto di tipo sportivo comunitario sono quello del proprio Comune, della Provincia, della regione oltre alle istituzioni più prossime come, ad esempio, il CONI o istituzioni affini.
Altra azione da perseguire, già citata, ma su cui torno volentieri, sono le partnership. Cercare partner ha un significato forte che può essere molto rilevante per il progetto. Il partner è di più del marchio da apporre accanto al nostro nella comunicazione, è la scelta di condividere uno scopo comune con mezzi e risorse che ognuno sceglie di destinare alla partnership. Per comprendere a pieno il concetto è bene concentrarsi sulle partnership di valore, nel senso che posso stabilire una collaborazione anche senza contribuzione economica. Unità di intenti e collaborazione per lo scopo, spesso abbiamo bisogno di questo tipo di scambio con un partner, supporto e aiuto nel condurre un progetto, nel condividere risorse quali spazi, persone, strumentazione… L’importante è perseguire e promuovere una ricerca di partnership basata sulla condivisione di scopo.
Altra azione rilevante che sta prendendo molto spazio nell’ambito del welfare, sono le coprogettazioni. Ovvero la condivisione con altri enti ed organizzazione delle azioni progettuali su target definiti. Per fare un esempio, un progetto rivolto agli anziani può prevedere azioni diverse, alcune sportive erogate da noi, altre afferenti a discipline differenti erogate da soggetti terzi. tutti però operano sotto un grande cappello che è quello della coprogettazione che, quasi sempre, è sovranitesa dalle istituzioni con tavoli tematici e linee economiche dedicate sia alle attività da erogare che alle azioni di confronto e stesura dei progetti.
Visioni supplementari
Concludo esprimendo il mio personale amore per questa modalità di approccio, la trovo molto stimolante perchè potenzialmente sconfinata. Poter pensare che ciò che prima era il mio corso erogato all’interno del mio “orticello” che custodivo con timore che fosse violato, oggi è un’azione che può allargarsi e intercettare persone offrendo loro beneficio, attivando sinergie e rappresentando un modello. Mi dà entusiamso ed energia professionale.
Se mi penso sempre più come manager, posso immaginarmi delle azioni da fare associate alla costruzione di questo sviluppo sociale che parte dal mio corso-progetto
- Se faccio già parte di una realtà locale posso partire da li valorizzando ciò che già c’è secondo queste logiche comunitarie, oppure facendo nascere una nuova progettualità.
- Se agisco esternamente alle realtà del privato sociale locale posso analizzare l’offerta del territorio e intercettare ciò che più fa al caso mio in termini di proposte di attività e trovare un modo per interagire e valorizzare.
- Dalla mappatura posso far nascere una sovra progettualità locale che unifica le azioni affini che magari si rivolgono ai medesimi beneficiari o hanno tratti accomunabili nella proposta. Il mio lavoro può diventare quello di unificare organizzando, magari, una rassegna tematica socio sportiva.
- Un’altra azione che posso fare è facilitare il raggiungimento di obiettivi propri degli stakeholder, soprattutto se ho competenza o conosco eventuali orientamenti programmatici delle istituzioni, mi posso impegnare per generare azioni progettuali che realizzino quegli scopi agendo proprio sulla trasformazione di corsi ed attività sportive in progetti di sport sociale. Posso anche impegnarmi nel favorire il finanziamento di attività ricerca porcedure quali bandi ed erogazioni mirate.
- Posso pianificare il mio progetto di cambiamento da sport a progetto per arrivare a generare un racconto dell’impatto sociale, affinacare un processo trasformativo per raccogliere e raccontare le evidenze in termini di cambiamento che sarà capace di portare la mia azione.
Questi spunti e queste tematiche le affronteremo anche nella prossima live, scopri data e contenuti a questo link: https://innovazionesportiva.it/#eventi