Oh Mamma Mamma Mamma

Cari Condottieri Coraggiosi,

Sono cresciuto sportivamente negli anni di Maradona, ero bimbo e vivevo il dualismo Maradona – Platini, assistevo da bordo campo al fenomeno degli olandesi e godevo di tutte le emozioni che accompagnavano quei fantastici anni sportivi.

Scelsi Platini, diventai juventino e guardavo di nascosto i virtuosismi del pibe de oro, negli scontri diretti Juve Napoli sapevo che poteva affondarci. La gente diventava matta per lui, ricordo i filmati di Napoli che, rispetto a Milano sembrava un posto di un’altra terra, un popolo urlante e impazzito intorno al suo idolo.

Nel ’99 all’interno di uno spettacolo sportivo mi serviva una maglia di Maradona, un giorno, camminando al Lido di Milano, vidi un ragazzo che indossava quella vera, con lo sponsor Buitoni e lo scudetto da campioni d’Italia. Gli andai incontro, gli chiesi dove l’avesse comprata, lui se la sfilò e me la regalò.

Quest’anno invece, poco prima delle ferie ero in libreria per scegliere il libro dell’estate, mi piace leggere biografie per entrare nei racconti veri delle persone ed estrarre spunti ed insegnamenti da fare miei.

L’attenzione è stata rapita dalla biografia non autorizzata di Diego, scritta da Jimmy Burns.Non potevo fare scelta migliore, un racconto mozzafiato, denso di emozioni e di tanta verità sulla persona, sul ragazzo che, dalla miseria, ha costruito e vissuto in toto il suo riscatto sociale, sostenuto da una Nazione che lo ha portato in trionfo eleggendolo a proprio idolo in diversi momenti storici.

Ho trascorso giornate a leggere e intanto cercavo altri racconti in internet per assaporare ancora di più la sua storia. Al termine ho avuto la sensazione di consocerlo meglio, di esserne amico e sostenitore. Al rientro a casa ho guardato film e serie su di lui quindi, oggi, alla notizia della sua scomparsa sono particolarmente colpito.

Spesso mi sono chiesto se “Dieci” fosse il numero dei condottieri coraggiosi, pensando a Diego posso dire che in lui ci sono tante caratteristiche a cui potersi ispirare per essere un condottiere coraggioso.

Si prendeva la responsabilità della squadra, si buttava nella lotta con tutto se stesso, senza preservarsi, senza paura di farsi male. Conduceva con coraggio la squadra verso la vittoria, fedele a se stesso e agli altri che, di fatto, lo sostenevano e lo riconoscevano sempre come guida

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19 dicembre 2024