Oltre il campo: le nuove frontiere dell’imprenditoria sociale sportiva

Lo sport sta vivendo una trasformazione profonda: dal dilettantismo alla nascita dell’imprenditoria
sociale sportiva. In questo articolo esploriamo le nuove frontiere dello Sport Welfare, il ruolo
dell’Innovatore Sportivo e l’importanza di ecosistemi territoriali che generano valore per le
comunità. Una riflessione pratica e strategica per chi desidera costruire futuro attraverso lo sport.


Indice

Introduzione

Sono fermamente convinto che l’etichetta “dilettantistico” abbia profondamente condizionato l’evoluzione dello sport in tutte le sue forme. L’ho sempre percepita come sminuente, depotenziante. Definire una persona “dilettante” difficilmente genera motivazione o alimenta l’autostima.

Nel movimento sportivo di base questa etichetta è stata spesso utilizzata come alibi per giustificare modalità organizzative approssimative o competenze carenti. Ha plasmato il modo in cui le associazioni sono governate e continua, ancora oggi, a limitarne il potenziale evolutivo.

Eppure, lo scenario attuale richiede un approccio diverso. Occorre affiancare alla natura no profit una vera impostazione imprenditoriale: una mentalità orientata alla sostenibilità progettuale, intesa come capacità di far vivere nel tempo progetti, attività e impatti sociali.

Ecco perché stimolo sempre più realtà locali a immaginarsi come imprese sociali sportive: organizzazioni orientate alla generazione di valore per la comunità, pronte a considerare la crescita tecnico-sportiva non come unico fine, ma come una delle azioni della loro missione.

Dall’associazione all’impresa sociale sportiva

Il titolo di questo paragrafo richiama inevitabilmente il mio percorso personale: atleta, dirigente, imprenditore sportivo. Da bambino ho vissuto lo sport di quartiere come un luogo di relazione e cura. Gli adulti offrivano tempo ed energie in modo volontario, mossi dalla passione e dal desiderio di costruire un contesto educativo per giovani e famiglie. Lo sport attraeva volontariato, creava comunità, diventava spazio sociale.

Oggi lo scenario è radicalmente cambiato. Le condizioni sociali hanno ridotto la disponibilità delle persone a offrire tempo gratuitamente; le competenze richieste per gestire un’organizzazione sportiva sono aumentate; gli oneri e le responsabilità sono diventati sempre più complessi. Molti ruoli – tecnici, organizzativi, amministrativi – richiedono professionisti qualificati.

Questo cambiamento ha trasformato in profondità la sostenibilità delle associazioni sportive. È necessario un percorso evolutivo: una vera innovazione sociale, che ripensi il modello di realtà sportiva di quartiere. Qui entra in gioco l’idea di impresa sociale sportiva: non solo come forma giuridica, ma come visione, come soggetto che unisce missione educativa, valore sociale e gestione professionale.

Organizzare attività e progetti sportivi orientati a un impatto sulla vita delle persone e delle comunità significa aggiungere valore all’identità della società sportiva e all’orgoglio di appartenenza.

Io stesso sto vivendo questa trasformazione con L’Orma: nata come associazione, divenuta società sportiva, oggi al suo primo anno come impresa sociale sportiva. Una nuova sfida, concreta e quotidiana. Ed è anche per questo che considero lo Stage di Pratica un luogo prezioso dove condividere esperienze, competenze e strumenti con chi desidera intraprendere questo percorso.

Le nuove frontiere del valore

Cosa significa oggi “creare valore” nello sport sociale? Significa generare benessere, relazione, educazione, comunità.
Lo sport sociale accoglie, stimola, mette in movimento le persone. Offre esperienze capaci di cambiare prospettive, rinforzare identità, creare legami, migliorare la salute e la qualità della vita.

Questa attenzione ampia non esclude la dimensione prestativa, ma la integra in un disegno che mette al centro l’essere umano prima dell’atleta. Un progetto sportivo ben ideato e radicato nel territorio può generare un valore sociale significativo.

È in questo contesto che utilizzo il termine Sport Welfare: lo sport come strumento capace di sostenere, integrare e potenziare le politiche di welfare territoriale.
Non un’idea astratta, ma una necessità concreta. Servono soluzioni più ampie, trasversali, inclusive — e lo sport, se “dotato” delle giuste azioni, può raggiungere persone e bisogni oggi non intercettati.

Le partnership istituzionali assumono una nuova prospettiva: se si pone al centro il valore generato, come l’inclusione sociale o l’invecchiamento attivo, difficilmente una pubblica amministrazione resterà indifferente. Lo stesso vale per il Terzo Settore e per le aziende che, nella loro strategia di CSR, possono trovare nello sport sociale un alleato efficace.
Pensare e realizzare lo sport sociale in modo organico apre la strada alla misurazione dell’impatto sociale sportivo, capace di attivare cambiamenti concreti nelle abitudini delle persone e delle comunità.

L’Innovatore Sportivo come nuovo imprenditore del welfare

Più mi addentro nella pratica dello sport sociale, più percepisco la necessità di leader competenti, capaci di guidare il cambiamento. In questo scenario emerge la figura dell’Innovatore Sportivo.

L’Innovatore Sportivo legge i bisogni, attiva reti, interpreta linguaggi diversi e li traduce in progetti sostenibili. È ponte tra privato sociale, pubblica amministrazione e territorio.

Aiuta il Terzo Settore a valorizzare le proprie attività sportive e a trasformarle in leve di welfare di comunità.

È una figura mossa dalla sfida di cercare modelli di sostenibilità e durabilità delle azioni, proprio perché capace di connettere valori, vocazioni e obiettivi di più stakeholder.

Le competenze richieste sono molteplici:

  • organizzazione di attività, cose e persone;
  • capacità manageriali e analitiche;
  • attitudini relazionali e leadership empatica;
  • capacità di trasformare la teoria in azione.

Per questo vedo nel futuro ampio spazio per questa figura, che necessita di un percorso professionale in cui la formazione teorica si intreccia con una pratica costante e significativa.
Lo Stage di Pratica nasce esattamente per questo: offrire a chi vuole diventare Innovatore Sportivo un luogo dove allenare queste competenze sul campo, dentro progetti reali di sport sociale.

Ecosistemi, reti e alleanze territoriali

Tra le scoperte più preziose degli ultimi anni c’è la consapevolezza del valore delle reti territoriali. Da dirigente sportivo tradizionale vivevo lo scambio principalmente all’interno del mondo sportivo. Da Innovatore Sportivo ho compreso quanto nutrimento derivi dal dialogo con realtà educative, sociali e culturali del territorio.
Esiste un sistema strutturato — spesso poco conosciuto dal mondo sportivo — composto da enti educativi, servizi alla persona, aziende consortili, tavoli territoriali. In questi contesti, la presenza dello sport è quasi assente. Eppure, proprio lì si definiscono politiche educative, progetti di welfare, strategie di coesione sociale.
Lo sport può portare valore. Può offrire competenze, linguaggi, occasioni di attivazione. E può, a sua volta, ricevere supporto, continuità, riconoscimento.
Costruire e mantenere nel tempo queste relazioni significa creare un ecosistema capace di sostenere l’innovazione sportiva. Per l’Innovatore Sportivo, coltivare la rete è una scelta strategica: richiede costanza, ascolto e visione, ma porta valore nel medio-lungo periodo.

Conclusioni e compiti a casa

Lo sport affascina, ispira, attrae — anche come ambito professionale. Eppure esiste ancora diffidenza nel considerarlo un settore in cui costruire il proprio futuro lavorativo. Io credo, invece, in una forte simbiosi tra dimensione professionale e vita personale: se voglio che lo sport sia parte delle mie giornate e anche della mia professione, sta a me impegnarmi affinché accada.

Vivere di sport sociale è possibile. Sarà sempre più possibile se un numero crescente di Innovatori Sportivi sceglierà un approccio con taglio imprenditoriale e vocazione sociale. L’imprenditoria è motore, e può esserlo anche nello sport sociale: genera opportunità, crea valore, sostiene professioni.
Si può imparare. Con dedizione, pratica, esperienze reali, tentativi, errori, relazioni. Alcune delle azioni concrete le hai lette in questo articolo.
Per questo ti invito a conoscere lo Stage di Pratica: oggi rappresenta la migliore modalità con cui posso condividere un percorso serio di apprendimento e trasformazione per chi desidera diventare davvero un Innovatore Sportivo.
Approfondisci a questo link!

Attiva la Tua Trasformazione nello Sport Sociale

"*" indica i campi obbligatori

Se vuoi darmi un tuo parere sui temi trattati nell’articolo scrivi pure nei commenti.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Potresti essere interessato anche a:

ATTIVA LA TUA TRASFORMAZIONE NELLO SPORT SOCIALE
Lascia la tua Email

CERCA NEL BLOG

VIENI IN GIRO CON ME

IL PODIO DEL MESE