Fare un recruitining di operatori per svolgere delle mansioni specifiche all’interno di un evento, è differente rispetto a cercare dei volontari per il medesimo.
Promuovere una formazione professionale per collaborare ad un progetto sociale come volontario, è un percorso differente dal cercare aiutanti per abbattere i costi.
DO UT DES: un mentalità maggiormente “commerciale” fatica a comprendere che possano esserci persone desiderose di donare il loro tempo senza percepire un compenso economico. È molto più probabile incontrare chi tende a proiettare la propria modalità di pensiero: prevedere una ricompensa per il tempo investito.
Diciamo anche che muoversi seguendo questo schema è maggiormente in comfort nel senso che implica l’utilizzo di meno energia rispetto alla persecuzione di una strada che arrivi realmente ad ingaggiare volontari.
Mi spiego: Anche Il volontario in realtà fa, agisce, impiega tempo per avere la sua ricompensa, questa però è effimera e spesso complessa da rappresentare da parte di chi la propone. Chiamiamola causa sociale per semplicità di trattazione: “offro al volontario la mia causa sociale come controvalore del suo tempo donato “. La difficoltà per chi riceve il tempo è proprio nell’impegno da mettere per comunicare la causa sociale, per essere credibili rispetto al suo reale perseguimento.
Per questo prima ho scritto che è più facile immaginarsi di scambiare un bene materiale (una felpa, una maglietta…) piuttosto che creare un percorso che costruisca una credibilità rispetto alla persecuzione di scopo. Soprattutto se poi dobbiamo anche imparare a veicolarlo per avvicinare persone che, a titolo di volontariato, collaborino sentendosi parte in causa per il raggiungimento di tale missione.
Tra le cose che sui territori si può iniziare a fare è creare una nuova cultura del volontariato, soprattutto giovanile, legato allo sport. Come sempre la differenza la fanno per persone, anche un sola, nella maggior parte dei casi proprio lei, che, per vocazione, inclinazione attitudinale o ambizione sociale, sceglie di attivarsi per questi scopi sociali.
Mentre elaboravo queste riflessioni, durante le mie giornate spese a scervellarmi su come avvicinare e fidelizzare giovani volontari sportivi, ho percepito quanto un facilitatore locale che sprigioni energia relativamente a questi valori, sia necessario. Ecco quindi la concezione dell’Angel, una figura rilevante di supporto alla creazione del valore locale e quindi anche alla promozione del volontariato.
In questi giorni ho iniziato a promuovere la candidatura di Angels da tutta Italia, se vuoi comprendere meglio le prime caratteristiche che mi sono immaginato per un Angel clicca qui: https://coachdiquartiere.it/angel/
Candidati per diventare ANGEL a breve iniziative ed eventi ad hoc per tutti loro.