SPORT SOCIALE & AZIENDE

Come creare connessione strutturale tra progetti di sport sociale e Azioni di Responabilità Sociale di impresa

Con l’avvento della CSRD sapere progettare in modo professionale azioni e progetti di sport sociale può diventare una strategia per le politiche ESG delle aziende.

Introduzione al tema

Un breve articolo su un argomento importante e in grande evoluzione. Il tema del rapporto tra lo sport sociale e le aziende. L’ho osservato durante la mia intera crescita lavorativa. E’ stato oggetto di alcuni miei compiti e mansioni e, da qualche anno, riveste una parte importante delle mie attenzioni da innovatore sportivo.

Da che ne ho percezione il mondo dell’associazionismo sportivo ha sempre cercato supporto economico da aziende e attività commerciali per sostenersi. Va da sé che quasi la totalità delle azioni di sport sociale si basa su meccanismi di sostegno economico in cui un contributo aziendale risulterebbe estremamente rilevante per aiutare la copertura dei costi ed una maggior resa dell’attività in termini di offerta formativa.

I miei primi ricordi sono legati agli striscioni pubblicitari. L’azienda locale versava una quota di sponsorizzazione e l’associazione esponeva lo striscione nel proprio centro sportivo. Ci invitavano quindi a chiedere ad amici, parenti e genitori dei nostri atleti, chi avesse un’attività e desiderasse contribuire. In cambio massima visibilità con lo striscione. Ero più giovane e con meno esperienza ma già allora mi chiedevo chi, vedendo lo striscione, si catapultasse nel negozio per fare acquisti.

Era sicuramente un modo per contribuire allo sviluppo socio educativo dell’attività sportiva. Un’erogazione liberale.
Nel tempo poi si è verificata una grande evoluzione, il fundraising è diventata una scienza, una disciplina insita nelle attività di management sociale e anche il mondo sportivo, sebbene in ritardo e un po’ chiuso nelle sua vecchie logiche, si sta adeguando in termini di approccio al corporate fundraising.

Lo scenario si è sviluppato

Il corporate fundraising intreccia quindi il corporate Giving. Alle aziende vengono proposti piani di investimento finalizzati ad una vera e propria strategia di responsabilità sociale integrata nel piano di azione generale dell’azienda.

Visto al contrario, ovvero dal lato dello sport sociale, occuparsi di queste tematiche diventa rilevante. Sapere presentare alle aziende un piano di ritorno per le proprie donazioni è sempre più un’azione indispensabile.

All’interno del piano di copertura dei costi di progetto si inserisce la voce “corporate fundraising” perchè a quella si fa corrispondere una strategia di relazione e proposta con le aziende che siamo intenzionati a coinvolgere

Farlo richiede preparazione, studio e competenze. A seconda delle dimensioni di progetti e organizzazioni si può scegliere se dedicarsi direttamente noi a queste mansioni oppure affidarsi a consulenti specializzati.

Il Quadro normativo

Fare azioni di responsabilità sociale è finalizzato, soprattutto, a creare nei consumatori una buona reputazione per il proprio brand. Aiuta a far pensare che quel marchio sia “buono” perché sostiene progetti di valore etico e sociale.

Uno dei fenomeni che il corporate giving ha innescato è quello del green washing. Le aziende per pulirsi la coscienza da eventuali azioni poco sostenibili (inquinamento, sfruttamento della forza lavoro…) e risultare socialmente responsabili, fanno donazioni seguite da azioni di comuncazione sociale in cui raccontano come sostengono cause positive.

Molti ricorderanno le pubblicità dei distributori di benzina GREEN. Il concetto è proprio questo e avviene anche nel piccolo di territori ridotti.

A tal proposito la U.E. ha introdotto una nuova direttiva sul reporting di sostenibilità aziendale la CSRD: “CORPORATE SUSTAINABILITY REPORTING DIRECTIVE”.

Approvata dal Consiglio europeo il 16 dicembre 2022 entrata in vigore nel gennaio 2023, verrà applicata dal 2024. La direttiva fa parte del piano d’azione dell’Unione Europea sul finanziamento della crescita sostenibile (2018) e, in particolare, del Green Deal europeo (2019).

A partire dal 2025, la CSRD richiederà infine a circa 50.000 aziende di presentare relazioni annuali sui rischi e sulle opportunità aziendali relativi a questioni sociali e ambientali e sull’impatto delle loro operazioni sia le persone che l’ambiente.

I bisogni delle aziende la transizione ESG.

Questo scenario porta i bisogni delle aziende ad una nuova dimensione, diventa rilevante occuparsi con cura delle questioni ESG, ovvero di inserire nella propria strategia di impresa, azioni capaci di prendersi concretamente cura dell’Enviroment, del Social (delle persone) e della Governance, unitamente ai corretti modi di dare evidenza nei documenti ufficiali aziendali delle azioni intraprese e degli effetti che hanno avuto nel tempo.

Se la politica di una Governance trasparente ed etica appartiene già da tempo al modus operandi delle aziende e la questione ambientale è ormai da decenni argomento di prioritaria attenzione e comunicazione, la questione S, Sociale, è il vero nuovo polo di approdo della sostenibilità.

Con attenzione alla dimensione Sociale si intende tutto ciò che riguarda le persone sia interne che esterne all’azienda come ad, esempio, la comunità in cui un’azienda opera.
È quindi rilevante per un azienda attivarsi per generare una transizione Sociale funzionale ed integrata alla strategia di Impresa. Ecco alcune delle macro aree a cui può fare riferimento una strategia di attenzione alle persone:

  • Compensi corretti e dignità
  • Opportunità di lavoro eque
  • Benefici per i dipendenti
  • Sicurezza e salute sul lavoro
  • Coinvolgimento comunità locale
  • Erogazioni e beneficienza

L’operatività

Una volta definito il quadro di insieme, risulta necessario capire come poter sviluppare operatività per le nostre azioni, attività e progetti di sport sociale.

Il nostro target possono quindi essere aziende locali, anche di modeste dimensioni. Anche loro saranno investite a breve da indicazioni normative della CSRD.

Noi per loro possiamo rappresentare una modalità di attuazione di politiche ed attenzioni per la popolazione aziendale, per la comunità locale, per le persone in generale.

Alcuni riferimenti di come possiamo andare ad interagire con loro:

  • Proporsi proprio per poter rappresentare un investimento sociale
  • Dare una prospettiva progettuale di medio lungo periodo grazie al lavoro sulle persone interne ed esterne all’azienda
  • Centrare il focus sul valore generato alla comunità tramite il supporto dell’azienda

Elementi e valore che i nostri progetti di sport sociale possono portare alle aziende per poter incontrare le politiche da loro messe in atto per la transizione sociale:

  • Valore per la Comunità
  • Welfare territoriale
  • Comunicazione interna
  • Comunicazione esterna
  • Coinvolgimento della popolazione aziendale

10 TIPS

  1. P di Persone
    Focus di un progetto di sport sociale funzionale alle politiche Sociali della ESG strategy di un’azienda
  2. Bisogno dell’azienda
    La proposta deve realizzare Il bisogno strategico dell’azienda a cui ci proponiamo, non la nostra necessità di avere un partner
  3. Medio lungo
    Il senso dell’attuazione della transizione sociale e nel medio lungo termine, anche oltre la nostra urgenze di ottenere grant, contributi e partnership
  4. Who is the decisor,
    Come sempre a fare la differenza sono le persone e non i ruoli, impariamo a riconoscere le persone capaci di decidere per la S di Social
  5. Open Mind, Open project
    Progetti sociali sportivi, soprattutto all’inizio è importante si mostrino aperti alla sperimentazione di esperienze di collaborazione.
  6. Empatia
    Può essere vincente dotare la nostra attenzione di empatia per persone e attitudini dell’azienda a cui ci rivolgiamo. Mostriamoci attenti anche alla personalità emotiva di un’azienda
  7. Competenza specifica
    La relazione con le aziende è una professione e come tale richiede studio e sviluppo di competenze specifiche
  8. L’urgenza è un nemico
    L’esigenza spesso emergenziale di ottenere contributi e supporto ci porta a scegliere troppo velocemente trascurando la completa compatibilità con i nostri valori. Nel medio termine questo può mettere in difficoltà
  9. Autenticità
    ricercare partner che siano autenticamente interessati alla causa sociale, i furbetti greenwasher sono sempre in agguato e pronti a prevaricare.
  10. Pesare l’opportunità
    Molte aziende nei confronti dei progetti di sport sociale sono convinte di portare opportunità straordinarie e uniche. Sebbene sia spesso così, almeno apparentemente, può essere che governare tale opportunità rappresenti per noi uno sforzo che non siamo in grado di permetterci.

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Autore: Claudio Massa

Per anni ho faticato a rispondere alla canonica domanda “di cosa ti occupi”, ora, a chi me lo chiede, dico con fermezza “sono un Innovatore Sportivo”. Sostengo con le mie competenze e il mio impegno la realizzazione di idee e progetti di Innovazione Sociale nello sport e nell’educazione. Praticare la cultura di impresa nell’Innovazione Sociale è un percorso che si accompagna alla consapevolezza della propria crescita personale. Pubblico contenuti con riflessioni su esperienze personali, racconti, progetti, idee, errori, esercizi, appuntamenti, materiali didattici, che hanno a che fare con lo Sport per l’Innovazione Sociale. Lo faccio per condividere le mie esperienze e favorire nuove opportunità per persone, enti, territori, aziende e professionisti che si occupano di Sport e vogliono potenziarne i benefici tramite la sua applicazione nell’Innovazione Sociale.

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