Sempre sul tema dell’impatto inteso come cambiamento o ancor meglio come intenzione di portare un cambiamento positivo, mettiamo la lente di ingrandimento sul contesto. Cioè sul contenitore materiale e astratto che deve ospitare i nuovi comportamenti di persone e stakeholder che, a vario titolo, sono coinvolti dalla nostra azione progettuale.
Come prima cosa è utile immaginare cosa ci aspettiamo possa succedere in ragione dell’erogazione del nostro progetto, come potranno reagire e adattarsi i diversi interlocutori che appartengono al contesto.
E’ molto rilevante esprimere l’intenzione del cambiamento che si vuole portare, essere quindi consapevoli che si vuole agire per modificare il contesto in ragione del proprio intervento. Ci si prodiga affinché questo cambiamento sia positivo quindi aggiunga valore agli elementi interessati dall’azione.
Esempio, mi immagino un percorso sportivo in luoghi pubblici come le piazze, in determinati giorni ed orari, dove, oltre alla pratica sportiva per il target selezionato, intendo agire sulla cura e l’attenzione per il luogo. Lo progetto in questo modo perché magari è un contesto sempre meno frequentato e poco curato da cittadini ed istituzioni locali.
Nell’attenzione al cambiamento del contesto è rilevante comprendere e ricordare alcuni elementi: il cambiamento si manifesterà nel tempo, difficilmente l’impatto sociale arriva a palesarsi nell’immediato. Riguarda la società che è un meccanismo estremamente complesso, quindi servono azioni congruenti e reiterate che favoriscano la stabilizzazione e il consolidamento dei nuovi comportamenti sociali e quindi il manifestarsi del cambiamento.
Facciamo una nitida fotografia del “prima” e riproponiamola a noi e agli altri osservatori (e giudicatori) per confrontare sempre con la situazione iniziale l’andamento di percorso. Gli elementi rilevanti dovranno essere considerati obbligatoriamente “dopo” ovvero al termine di un congruo tempo di applicazione degli stimoli progettuali.
Chiudo dicendo che io per primo agisco per influenzare il contesto in cui opero, ogni giorno nella relazione con persone, istituzioni, stakeholder. Nasce da questo mio agire quotidiano la credenza di poter trovare soddisfazione nel generare, in modo proattivo, utilità.
Faccio in modo consapevole ed intenzionale cose studiate, immaginate e progettate ad hoc per portare valore al contesto. Nel mio caso specifico nell’ambito socio sportivo.
Questo genera in me sensazioni positive, mi fa stare bene e mi fa sentire estremamente realizzato.
Da tutta questa serie di intuizioni, azioni e attività nasce l’idea della figura dell’Angel.
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