SCRIVO ARTICOLI PER DARE...
…voce al mio pensiero sui temi che maggiormente mi stanno a cuore. Uno di questi è sicuramente lo sport. Nonostante ancora oggi io sia un agonista, sono sempre più rapito dalla dimensione sociale dello sport.
Mi sono chiesto più volte come mai oggi sia necessario sottolineare e raccontare fenomeni e comportamenti sociali che una volta erano scontati e facevano parte della quotidianità delle nostre vite. Nell’ambito sportivo esistevano fenomeni aggregativi che oggi stentano a riproporsi o ad essere integrati e sostituiti da analoghe attività, iniziative e comportamenti. Ho citato più volte la dimensione del cortile come principale luogo di aggregazione e di pratica sportiva per piccoli, giovani e grandi. Ma non solo.
Oggi nel processo di Innovazione, si potrebbe anche trovare ispirazione nelle dinamiche passate mutuandole e adeguandole ai tempi nostri. Realizzare quindi un vero processo di RI-INNOVAZIONE del praticare sport.
Quali sono i paradigmi, validi per ogni età e livello sportivo, che possiamo estrarre dal passato e riadeguare ai giorni nostri per poter rendere la pratica motoria un elemento integrato alla vita delle persone?
PER CURIOSI PROFESSIONISTI...
…in cerca di confronto e desiderosi di scambiare idee sullo sport e sulle sue potenzialità di CHANGER sociale.
Studenti, giovani, li inserisco sempre perché mi auguro che possano incuriosirsi e appassionarsi al tema dell’innovazione sociale.
DOMENICA SCORSA...
… ho partecipato ad una gara di nuoto, dopo molto tempo tra l’altro a causa della pandemia. Lo sforzo sportivo della gara è spesso difficile da affrontare, diciamo che, per quel che mi riguarda, fa parte del processo per cui mi alleno, ma nell’atto della gara, non sempre è facile e gioioso da affrontare.
Nonostante questo ho sempre voglia di andare perché sto con i miei compagni di squadra, perché passiamo ore insieme, ridiamo scherziamo e ci raccontiamo un po’ la vita.
Alla fine della giornata, indipendentemente dal risultato, è questo che mi porto a casa a che mi lascia un ottimo sapore in bocca.
Come ho già avuto modo di scrivere, è il percorso a fare la differenza non tanto il traguardo che si raggiunge. Il calendario gare lo compiliamo insieme capendo chi, nelle varie date ci sarà e scegliendo di partecipare agli eventi in cui riusciamo ad essere un bel gruppo. C’è la stagione in cui alcuni ottengono risultati più qualitativi ma, a prescindere da tutto, ogni anno ci divertiamo siamo felici di passare il tempo insieme.
Quanto vale quindi la componente sociale nel tenerci dentro allo sport? Quanto genera e si alimenta attraverso la condivisione dello sport stesso?
LO SPORT PUO'...
…rappresentare una risorsa per L’innovazione sociale! Un punto focale di svolta sociale perché a qualsiasi età e con qualsiasi modalità di approccio si riesce ad agire in modo rilevante su due componenti della personalità quella motoria e quella sociale.
E’ questo a cui mi riferivo nell’introduzione che vorrei si riprendesse dal passato. Prima il praticare sport era una risposta a fenomeni sociali di aggregazione. Veniva quasi su un secondo livello, come conseguenza del modo di stare insieme e trascorrere il tempo.
Ecco perché vedo futuribile pensare a proposte e modalità che uniscano le due dimensioni arrivando a prospettare attività SOCIO_MOTIORIE (o socio-sportive)
Osservandole, analizzandole insieme si può perseguire una RI_evoluzione concettuale del progetto motorio-sociale attuale.
Troppo spesso si è presentato lo sport solo dal punto di vista Motorio/salutistico, ovvero salute e benessere, legato alla divulgazione delle buone pratiche per i corretti stili di vita.
Concepire quindi nuove proposte sportive guidati da questa meta può essere utile per estrarre azioni progettuali attuali, efficaci e, soprattutto, motivanti per i diversi target.
Lo sport non è solo pratica individuale ma è condivisione di tempo con altre persone: coetanei, amici, compagni e avversari…
Le soluzioni potranno essere vincenti, secondo me, in relazione proprio alla forte presenza della componente sociale. Spostiamo l’attenzione su questo elemento per far crescere la voglia e le occasioni di praticare sport.
Ecco una serie di mie riflessioni operative per agire questo cambiamento nella direzione descritta:
IL POTERE DELLE ABITUDINI
Le abitudini, nella nostra vita, nel bene e nel male, hanno un ruolo estremamente potente. Ci appoggiamo su di loro per condurre le nostre giornate. Ricerchiamo abitudini per sentirci contenuti in un processo in cui ci riconosciamo e percepiamo esistenza.
Relativamente al tema in oggetto, suggerisco quindi di organizzare abitudini SOCIO-MOTORIE, per aiutare noi stessi a integrare l’attività motoria con il flusso quotidiano della vita.
Ecco come, secondo me, lo Sport può essere perseguito come abitudine sociale, ovvero trovarsi per fare sport, quindi favorire incontri per fare sport insieme. Ecco alcune modalità possibili a cui ho pensato:
- trovarsi abitudinariamente con un amico per andare a passeggiare insieme
- andare a giocare a tennis insieme ad un amico ogni settimana
- avere un giorno fisso per andare al campetto con i raga
- portare i bambini al parchetto come abitudine per lasciarli giocare con altri
- fare sport con i propri figli in determinati e rituali momenti settimanali
- …
COSA POSSO FARE IO (OVVERO OGNUNO DI NOI)
- Comportamenti individuali proattivi
- fare sport nei prati liberi o nelle piazze senza paura di sembrare folle, prima o poi qualcuno si aggregherà soprattutto se conferisco costanza a abitudinarietà ai gesti
- raccontare ai giovani storie sul cortile e suggerire loro giochi e attività, fino ad arrivare a giocare con loro.
- proporre di fare cose sportive insieme, (partite, camminate, allenamenti, uscite in bicicletta) ad amici e parenti, fino ad arrivare a organizzare e promuovere ritrovi o simili.
- Raccogliere un gruppo di amici appassionati di uno sport e chiedere ad un allenatore professionista di allenarli con metodo per raggiungere obiettivi comuni. Mi immagino un gruppo di amici runners che vogliono preparare una gara da fare insieme.
- …
CAMBIAMENTI AUSPICATI PIU’ O MENO VICINI A NOI
- spazi comuni accessibili
ho visto che in molti parchi pubblici stanno allestendo delle aree con attrezzature per l’allenamento. In molte di queste, alcuni ragazzi si trovano per fare gruppo, condividere tempo allenandosi e ascoltando musica. Assecondiamo, incentiviamo, sosteniamo, raccontiamo questi fenomeni e descriviamoli come positivi, ottimi ed eccellenti. fotografiamoli e postiamoli. contribuiamo alla diffusione di questi messaggi.
- scuola
L’ora di Educazione Fisica può arrivare a rappresentare un momento di apprendimento di nuove abitudini sociali, soprattutto nella scuola dell’obbligo. Quindi il docente arriva a trasmettere non solo contenuti tecnico/pratici su come esercitarsi e fare sport ma anche sulla funzione sociale che lo sport può avere per i giovani. Mi immagino quindi proposte che possano portare i ragazzi ad imparare a fare sport insieme, a capire quale sia il posto e il momento migliore dentro e fuori la scuola per trovarsi a fare sport.
- sport in famiglia
Vale il medesimo discorso della scuola. Un altro centro educativo di riferimento per il più piccoli sono i genitori e la famiglia. Tra le attenzioni maggiori di un genitore c’è la ricerca delle attività sportive da far fare AI bambini. Difficile che si organizzi un tempo per condividere la pratica CON i bambini in modo ricorrente e strutturato. Un’azione del genere è sicuramente utile ad integrare la cultura della pratica sportiva nella vita della famiglia e, soprattutto nell’immaginario futuro dei figli che, in questo modo, cresceranno con appiccicata addosso l’abitudine sociale-motoria.
Anche queste riflessioni alimentano il forte desiderio di contribuire ad un nuovo posizionamento della pratica sportiva. Un ambito che se letto, interpretato e progettato con professionalità, potrà nel tempo offrire risposte sociali importanti e chiederà sempre più professionisti in grado di adempiere all’implementazione manageriale di questo settore.
A loro va il mio invito a fruire della Mini Rubrica gratuita “progettare professionalmente lo sport nell’Innovazione Sociale” di cui trovate qui sotto gli approfondimenti e le modalità di partecipazione.
Come poter continuare l’esperienza sui temi di questo contenuto:
Quella che ho raccontato in questo articolo, è un estratto di vissuto dell’ultimo periodo. Come potrai immaginare sono arrivato ad intrecciare questa opportunità per il fatto che, quotidianamente, da anni, mi trovo immerso nella dimensione profesionale dello Sport e dell’Educazione per l’Innovazione Sociale. Ci tengo a dare contributo alla diffusione di tutto ciò che è nella mia possibilità per diffondere questa cultura, divulgarne il know-how e condividere opportunità professionali migliorative e di stimolo per i professionisti e le realtà professionali di questo settore. Per questo, sul mio blog, nella mia newsletter, nei miei eventi e attraverso i miei materiali, potrai trovare altri racconti, audio, video, esercizi che trattano il tema e offrono spunti di riflessione. Nelle prossime settimane aprirò, solo per pochi giorni e per un massimo di 25 persone, la possibilità di ricevere la Mini rubrica gratuita di contenuti multimediali, “PROGETTARE PROFESSIONALMENTE LO SPORT NELL’INNOVAZIONE SOCIALE”. Puoi assicurarti fin da ora di essere inserito nel gruppo, cliccando a questo link ed inserendo la tua email.
PROGETTARE PROFESSIONALMENTE LO SPORT NELL’INNOVAZIONE SOCIALE
Mini-rubrica Gratuita di contenuti professionali per Condottieri Coraggiosi.
Real Experience attraverso il progetto “Coach di Quartiere”
- Per il Condottiere Coraggioso:
- Riflessioni di Mentalità e di approccio professionale all’Innovazione Sociale
- Primi strumenti di Cultura di impresa
- Allenarsi all’Innovazione Sociale
- Contenuti specifici:
- Comunità Educante
- Paternariati territoriali
- Networking
- Materiali:
- Video didattici
- Download con schede/esercizio
- Case History