L’AGENDA 2030 è un figata!

Negli ultimi anni, tra le cose che maggiormente mi hanno colpito e stimolato a riflettere e agire c’è l’agenda 2030. La considero una grandissima figata per moltissime ragioni, quindi probabilmente scriverò più cose nel tempo. Oggi inizio da un primo elenco di motivi per cui la ritengo davvero forte con alcune precisazioni su come pensare di usarla e suggerimenti per farlo. Puoi scrivermi nei commenti eventuali altre modalità che io ho omesso.

La prima impressione

(che è quella che conta):
Colorata, allegra, con disegni. Attrae avvicina e invoglia a capire ad approfondire.

La seconda impressione

Ho capito! Quindi, superato lo scoglio dell’avvicinarsi ad un tema che, se posto con un pippone terrebbe lontane moltissime persone, ti porta a comprendere di cosa stiamo parlando. Nel frattempo tra la prima impressione e la consapevolezza della seconda è passato al massimo un minuto e tu hai già una tavola apparecchiata.
Li scorri in pochi secondi, tutti e 17, guardi l’iconcina, leggi le 3 parole descrittive, probabilmente seguirai un ordine cromatico dei colori a te più congeniali e… ti trovi sul pezzo.

Concetti che colgo:

  • Concetto collaborativo globale… mi arriva l’idea che ognuno, da solo, insieme alla sua famiglia, ai suoi colleghi, alla sua associazione… può contribuire, può essere parte attiva di un’azione corale.
  • divisibile in obiettivi e in pezzettini che ognuno di noi si può prendere. Senza l’obbligo di dovere essere attivi su tutti e 17, ci scompone l’elefante in piccole parti e ci invoglia a magiare quelle che pensiamo facciano al caso nostro.

Cosa per me la rende utilissima

    • Direzione

Se giochi con le figurine, le studi e dedichi un po’ di attenzione a trovare le tue, puoi davvero ottenere un grande indicatore di direzione. Hai un modo efficace per determinare la tua strada.

    • Contestualizza il 3° settore

I 17 Goals sono tutti afferenti alle attività di terzo settore, quindi l’agenda è utilizzabile come manifesto. Quando abbiamo necessità di capire se un’azione, un progetto afferisce al terzo settore possiamo chiederci a quale/i dei 17 obiettivi mira.

    • Easy, visual colorato, quindi avvicina, possiamo spiegarla ai bambini

Ai bambini come agli adulti resistenti, quelli che hanno poco tempo per ascoltare o leggere di cose noiose come la sostenibilità. In pochi minuti ci aiuta a calarci nel mood della sostenibilità a 360° e spesso riesce a rendere bene il concetto.

Come la posso usare per me e per i miei progetti

  • Scelgo le mie carte: consapevolezza…

Partendo da me medesimo, posso chiedermi quali obiettivi attraverso il mio contributo quotidiano desidero perseguire. Un po’ di auto consapevolezza che ha a che fare con l’esplorazione dei propri valori e della propria spiritualità (grande driver di automotivazione)

  • Gioco a Scopa:

Sappiamo bene di come sia rilevante fare squadra, unirsi ad altre persone per sviluppare sinergia. Capire se le “card” che ho scelto coincidono con quelle di altre persone e/o altri progetti è un modo veloce per comprendere la mia compatibilità con possibili partner.

  • Catalogazione dei progetti

Tra le domande più difficili del mio percorso lavorativo c’è sempre stata quella di sapere descrivere bene come si contestualizza un progetto. Chiedersi e rispondersi inserendo le “card” giuste in presentazione connota e cataloga in modo chiaro e distinguibile un progetto.

Come può essere utile per lo sport…

  • rivoluzione del processo di pensiero,

Lo Sport, almeno dalla mia esperienza, è abituato a ragionare in corsi e non in progetti. In creazione e formazione di squadre e non in raggiungimento di obiettivi. Un corso può benissimo essere anche un progetto, affiancargli le card dei 17 SDGS può essere un ottimo modo per iniziare la rivoluzione di pensiero

  • se fossi una società sportiva farei questo

Sceglierei le mie card distintive e inizierei a comunicarle ai miei tesserati.

  • se fossi un ente no profit di 3° settore

penserei a come un contenuto sportivo inserito all’interno del mio palinsesto di attività e progetti possa potenziarmi verso un obiettivo dell’agenda

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Autore: Claudio Massa

Per anni ho faticato a rispondere alla canonica domanda “di cosa ti occupi”, ora, a chi me lo chiede, dico con fermezza “sono un Innovatore Sportivo”. Sostengo con le mie competenze e il mio impegno la realizzazione di idee e progetti di Innovazione Sociale nello sport e nell’educazione. Praticare la cultura di impresa nell’Innovazione Sociale è un percorso che si accompagna alla consapevolezza della propria crescita personale. Pubblico contenuti con riflessioni su esperienze personali, racconti, progetti, idee, errori, esercizi, appuntamenti, materiali didattici, che hanno a che fare con lo Sport per l’Innovazione Sociale. Lo faccio per condividere le mie esperienze e favorire nuove opportunità per persone, enti, territori, aziende e professionisti che si occupano di Sport e vogliono potenziarne i benefici tramite la sua applicazione nell’Innovazione Sociale.

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