Lavorare nello sport sociale

Lo sport sociale è un contesto che richiede professionisti con competenze specifiche per creare valore sociale

Inquadramento del tema

È ormai parecchio tempo che studio, sviluppo, racconto e condivido la tematica dello Sport Sociale. La particolare “posizione” di trovarmi anche in campo a fare progetti mi restituisce informazioni che, in questo tempo, hanno creato in me alcune convinzioni, tra queste c’è quella che l’ambito dello “sport di terzo settore” possa essere considerato a tutti gli effetti un ambito professionale.

Un contesto che richiede quindi professionisti. Ci troviamo in un ambito con tematiche sempre più dettagliate e specifiche in cui anche le riforme in continua evoluzione rispondono a cambiamenti sociali in atto che giustificano la presenza di un mondo professionale. Abbiamo da tempo superato la logica limitante che relega lo sport alla pura preparazione agonistico sportiva. Prendiamo coscienza e consapevolezza di dove ci troviamo: in una dimensione che esiste, che accoglie e raccoglie persone, i beneficiari, che sono lì ad attendere azioni e progetti per loro. Intorno a loro si interconnettono altri enti ed istituzioni con funzioni e missioni da agire e che necessitano di essere guidati da professionisti per la realizzazione dello SPORT_WELFARE.

REMIND: LAVORIAMO NELLO SPORT SOCIALE COME PROFESSIONISTI

Istituzionalizzazione dello SPORT WELFARE

Possiamo utilizzare delle tecniche di comunicazione per rafforzare quanto espresso finora. il concetto di Welfare come ambito di interesse collattivo, di espressione di attenzione sociale è ormai connaturato nel nostro linguaggio e ognuno di noi, più o meno correttamenteo, ne colloca la presenza nella dimensione sociale. Il Welfare come termine esiste. Ci sono altri connotati che ci fanno gioco per il nostro obiettivo semantico. L’ambito a cui si riferisce ha una sua connotazione con la mounità e le attenzioni sociali, nella sua declinazione spesso viene associato ad altri termini che ci aiutono a comprenderne l’appicazione: welfare di comunità, ad esempio.

Locuzione molto in voga nelle pubbliche amministrazioni per raggruppare azioni realizzate nell’ambito delle politiche sociali. Va da sè quindi che siano già presenti esperti, operatori professionali, consulenti che si occupano di Welfare, che definiscono quest’ultimo come il proprio ambito di lavoro.

Usare una tecnica di associazione ci aiuta nell’estendere il significato di una parola a quella affiancata. Per questo definiamo SPORT WELFARE la dimensione professionale a cui possono ambire determinate categorie di professionisti.

REMIND: PRESENTIAMO LO SPORT WELFARE COME AMBITO DI RIFERIMENTO

Lo scenario degli interlocutori

Abbiamo così definito Sport Welfare l’etichetta da dare all’ambito specifico a cui si riferisce lo Sport Sociale. Tra i soggetti che gravitano in questa galassia, definibili come portatori di interesse, possiamo considerare certamente tutto il mondo della P.A. comuni, provincie, regioni; gli enti istituzionali quali federazioni sportive, enti di promozione sportiva, associazioni di categoria, sindacati..; il mondo del privato sociale, imprese sociali, cooperative, consorzi…; Ma anche il mondo delle aziende, un settore sempre più coinvolto nell’interesse di interconnettersi con lo sviluppo sociale soprattutto comunitario. A loro si riferisce tutto il fenomeno del corporate giving con l’esigenza di diventare sempre più affidabili in termini di ESG. Questa ultima considerazione avvalora la tesi che siano sempre più figure con una preparazione ed un profilo professionale ad occuparsi di sviluppare azioni e progetti che sappiamo rendere fluido e funzionante tutto l’ecosistema di progettualità socio sportivo capace di interconnettere aspettative e bisogni di tutti questi soggetti.

REMIND: L’AMBIENTE NECESSITA DI PROFESSIONISTI DEL SETTORE

Qualche suggerimento di attività per le scuole

Come ogni settore anche quello dello Sport Welfare necessita di più tipologie di qualifiche professionali.
Al momento le ho racchiuse in 3 macrocategorie

    1. COORDINATORE SPORTIVO DI 3° SETTORE
      Il coordinatore sportivo di 3° settore è un professionista con attitudini e attenzioni sociali. Me lo immagino con un percorso universitario già avviato, risiede nel territorio per cui vuole essere rilevante e si sente determinato ad affermarsi come professionista per l’innovazione sociale della propria Comunità.
      Predisposto al lavoro di gruppo, alla socializzazione e al dialogo con utenti ed istituzioni, riconosce la propria vocazione per le politiche sociali e sportive del territorio, nutre fiducia nei giovani e nel futuro, desidera mettersi in gioco per fare esperienza e crescere continuamente come persona e professionalmente.
      Attraverso il suo know-how e le sue competenze, potrà portare valore sociale alla propria comunità. Un tramite per favorire la diffusione del volontariato sportivo, per comprendere i bisogni delle persone, per agire azioni di welfare locale che favoriscano la nascita di cambiamenti sociali rilevanti. Un facilitatore di comunità capace di fare rete con gli stakeholder che possa contare anche su competenze organizzative e pratiche per la realizzazione di attività e iniziative ludico sportive.
      A questo link la descrizione del primo corso per coordinatori sportivi di 3° Settore
    2. INNOVATORE SPORTIVO
      L’innovatore sportivo è un libero professionista in grado di autodeterminarsi in virtù di competenze utili a sostenere un percorso di auto-imprenditorialità in ambito sociale. Su queste attitudini fa proprio e sperimenta il concetto di Innovazione Sociale Sportiva. Sa ideare e realizzare progetti in cui lo sport può portare a migliorate capacità e relazioni e ad un migliore uso del patrimonio e delle risorse. Le sue azioni, attività e progetti, soprattutto a livello locale, si concretizzano come la creazione di nuove soluzioni a bisogni portando nuove capacità e relazioni attraverso un nuovo uso di patrimonio e risorse

      • NUOVE RISORSE
      • NUOVE PARTNERSHIP
      • NUOVI SERVIZI

      A questo link il percorso rivolto a società ed imprese sociale e sportive INNOVAZIONE SPORTIVA

    3. IMPRENDITORE di SPORT_WELFARE
      Questa terza tipologia di figura è in definizione nella mia mente. Così come altri ambiti dello scenario dei progetti socialmente utili, mi immagino possano esserci persone che vogliano investire nello sport_welfare. Ovviamente sarà necessario che questi abbiamo una forte implicazione pratica nei progetti e nelle attività in modo da poter innestare alla base la motivazione per studiare dei modelli di business sostenibili e adeguati ad azioni di Impact Investing.

Nulla vieta che queste 3 figure e mansioni possano confluire in un’unica tipologia oppure sovrapporsi a due a due, ma ritengo comunque utile questa prima suddivisione schematica a 3 che, magari, nel tempo, potrà avere anche ulteriori sotto declinazioni.

REMIND: Esperienza per percepire esistenza

Riflessioni di Sviluppo manageriale

Eccoci nuovamente all’elemento rilevante, la pratica, l’attuazione. Ciò che vi ho raccontato in questo articolo è semplicemente figlio di una continua sperimentazione. Oltre a poter essere integrato e migliorato anche dall’esperienza di altri, mi riporta a riflettere sul grande elemento di valore che è l’agire.

Nel caso specifico dobbiamo chiederci cosa sta a monte di questa possibile azione per rendere sempre più reale e connaturato alla vita, alla società, lo sport sociale. Come mai fino ad oggi queste attività siano state implementate solo in parte e in modo poco organico. La risposta che debbano essere le istituzioni a farsene carico tradisce uno dei principi cardine del mio pensiero che è “occuparsi di ciò su cui possiamo avere influenza”. Preferisco raccontare di come si possa prendersene carico facendo per primi il passo professionale. Iniziamo a vivere questa attività come parte del nostro percorso professionale di professionisti dello sport sociale. Cerchiamo le soluzioni per dedicare tempo, per facilitare una risposta corale del nostro contesto territoriale a questo bisogno: dedichiamo tempo sia verso la proposta alle scuole, ma anche verso il mondo del terzo settore per abbracciare un percorso di crescita, studio e rinnovamento del proprio posizionamento professionale. Un altro modo di investire il proprio tempo è quello sullo studio e l’informazione settoriale.

REMIND: Dedichiamo tempo allo sviluppo professionale dello sport sociale

10 Tips Sociosportive

  1. Parliamo di Sport welfare: se lo nomini esiste, noi per primi abituiamoci a parlarne
  2. Mutuare le categorie professionali da settori esistenti: Il manager sportivo, il direttore tecnico, l’assistente sociale, L’istruttore sportivo scolastico, l’educatore di strada…
  3. Sport Welfare specialist: Può essere questa una delle “etichette” dei professionisti del settore
  4. Formazione e studio: Dedichiamo tempo allo studio e alla ricerca per acquisire efficacia e alimentare la nostra determinazione
  5. L’allenatore sociale: Un trainer disposizione del territorio
  6. Imprenditori ad Impatto Venite! Diamo spazio agli imprenditori, accettiamo e accogliamo gli investimenti etici come processo e generatore di professionismo
  7. Pensiamo Impact: Nell’agire la nostra professione nello Sport Welfare, scegliamo anche il driver dell’impatto come guida
  8. Partiamo dai Valori e dall’orientamento spirituale: Scoprire dentro di noi il legame tra il nostro orientamento e l’ambito dello sport welfare ci supporterà nelle scelte
  9. Copia e trasforma: Pensiamo a come mutuare progetti ed attività vincenti da altri ambiti e settori
  10. Prendersi in carico: Serve chi lo fa! lo sport è un ottimo strumento con cui prendersi in carico professionalmente persone e bisogni

10 Tips Conclusioni

Considerare noi per primi lo sport sociale come contesto professionale in cui operare, può essere questo il primo passo. Si tratta di uno scatto di mentalità, di pensarlo noi per primi ed iniziare a fare come se già tutto fosse riconoscito ed istituzionalizzato al 100%. Ne conseguiranno azioni e comportamenti che rafforzeranno questa convinzione in noi e negli interlocutori con cui avremo a che fare. Siamo in un momento storico in cui questo cambiamento può essere stimolato con successo.

Immaginiamoci alla fine del percorso, tra qualche anno. Voltandoci potremo osservare l’ambito dello SPORT WELFARE istituzionalizzato con figure professionali e contesti di applicazione sempre più noti, concreti e definiti. Esattamente come altri settori ci saranno principi imprenditoriali a monte che favoriranno una proliferazione di figure professionali capaci di collocarsi in un percorso di vita e lavoro. Tutto inizia con il primo passo che, questa volta, può essere il nostro. Possiamo alimentare il processo di genesi di questo ambito professionale.

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Autore: Claudio Massa

Per anni ho faticato a rispondere alla canonica domanda “di cosa ti occupi”, ora, a chi me lo chiede, dico con fermezza “sono un Innovatore Sportivo”. Sostengo con le mie competenze e il mio impegno la realizzazione di idee e progetti di Innovazione Sociale nello sport e nell’educazione. Praticare la cultura di impresa nell’Innovazione Sociale è un percorso che si accompagna alla consapevolezza della propria crescita personale. Pubblico contenuti con riflessioni su esperienze personali, racconti, progetti, idee, errori, esercizi, appuntamenti, materiali didattici, che hanno a che fare con lo Sport per l’Innovazione Sociale. Lo faccio per condividere le mie esperienze e favorire nuove opportunità per persone, enti, territori, aziende e professionisti che si occupano di Sport e vogliono potenziarne i benefici tramite la sua applicazione nell’Innovazione Sociale.

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