Progetti sociali, riconoscimenti, contributi e… frustrazione

Ciao, mentre leggevo un documento di approfondimento che mi ero salvato qualche tempo fa, mi sono soffermato su questa citazione.

“alla progressiva contrazione delle risorse pubbliche e private a disposizione di progetti a valenza sociale, si è affiancata la necessità di ottimizzare i processi di allocazione delle risorse verso imprenditori, iniziative e organizzazioni che fossero in grado di comprovare con trasparenza e oggettività, l’efficacia dei propri modelli d’intervento a sostegno di problemi sociali complessi nei diversi ambiti tipicamente ascritti al Terzo settore”.

Perrini e Vurro (Perrini, Vurro, 2013)

L’ho letta più volte e automaticamente ad ogni passaggio si innescavano immagini legate alla mia quotidianità professionale.

Ne condivido alcune riflessioni e interpretazioni che ritengo rilevanti per il movimento sportivo in chiave innovativa:

  1. contrazione delle risorse pubbliche e private a disposizione di progetti a valenza sociale: è un dato di fatto soprattutto nel contesto pubblico. Negli anni oltre alla contrazione di spesa, si è modificata anche la modalità con cui gli enti possono e arrivano ad erogare forme di contributi e supporto. Bisogna quindi strutturarsi diversamente per poter ottenere credito dai nostri enti finanziatori soprattutto se ci immaginiamo di ottenere credito dagli enti pubblici.
  2. ottimizzare i processi di allocazione delle risorse. Da parte di chi eroga c’è sempre più attenzione alla spesa. In primis chi spende ha chiaro il proprio scopo di spesa e, spesso, lo dichiara. Questo è un indizio per chi cerca soldi. Possiamo riferirci alle Pubbliche Amministrazioni che “impegnano le spese” nei “capitoli di spesa” (specifici e tematici). Altro riferimento possono essere le fondazioni aziendali nate per precisi scopi a cui l’azienda vuole tendere. Una buona pre-analisi può aiutare ad orientare la nostra direzione sia progettuale che di motivazione delle nostre richieste.
  3. comprovare con trasparenza e oggettività, l’efficacia dei propri modelli d’intervento a sostegno di problemi sociali complessi. Questo è il punto che ha innescato un grido di dolore. la mia considerazione parte da chi si trova da tempo nel percorso , da colui che sta già masticando questo impegnativo boccone. Come ogni informazione che conferma questo elemento, l’immagine che mi appare è: “il tempo”. Ovvero la necessità che ci voglia un tempo diverso dal “tutto e subito” per ottenere anche solo piccole conferme. Quindi la valenza della riflessione è su “cosa fare in questo tempo”. Ogni giorno mi rispondo con: “competenze”. Studiare, migliorarsi, approfondire, crearsi esperienza e relazioni di valore… tutte cose che, inserite nei nostri progetti, nelle loro mille riedizioni e forme, arriveranno a rappresentare un valore per comprovare il proprio modello.

Accolgo molto volentieri le tue riflessioni nei commenti qui sotto.

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19 dicembre 2024