TEMPO SCUOLA VITA
Molto tempo della nostra vita si snoda intorno alla Scuola. Sappiamo bene di come siano le emozioni a conferire a ciò che viviamo molto del senso di ogni nostra esperienza. La Scuola è il nostro mondo per parecchi anni, i ricordi positivi e negativi ci restano attaccati addosso in modo forte, alle volte indelebile. Portiamo con noi i ricordi di aneddoti, persone e ricorrenze anche per tutta la vita. Si inizia con le elementari, nella maggior parte vicino a casa, in cui confluiscono parecchi bambini che, in un qualche modo, si sono già intrecciati nel paese, nel quartiere o nella zona in cui si vive. Poi ci sono le medie in cui si allarga il raggio di affluenza ed iniziano nuove commistioni con altre persone. Con le superiori spesso si sdogana il territorio, ci si allontana ancor di più dal nido e si entra in una sfera di relazione molto ampia che ci contestualizza socialmente in un mondo tutto nuovo. Senza accorgerci dai 6 anni si arriva quasi ai 20. Un viaggio significativo che avviene in anni cronologicamente rilevanti per la formazione della personalità di un individuo.
Se osserviamo questo viaggio da fuori, magari immaginandoci di assistere un figlio o un giovane a cui teniamo, cosa ci aspettiamo da questo percorso? Quale persona desideriamo che esca? con quali caratteristiche di personalità, quali skills?
Se potessimo rendere significativo questo viaggio, quali elementi inseriremmo nel tragitto?
NOSTALGICI DELL'EDUCAZIONE....
Nostalgici dell’educazione in cerca di un nuovo riconoscimento professionale, aperti all’ingresso del coraggio di affrontare nuove scelte e nuovi percorsi per superare le aspettative e diventare agenti di cambiamento nel mondo dell’educazione.
Giovani ambiziosi che desiderano inserirsi in modo rilevante e intraprendente nel processo che supporta l’educazione di bambini, giovani e famiglie.
FINO AD OGGI SONO...
…in grado di evocare con estrema precisione l’emozione di gioia che provavo nell’andare alla Scuola Elementare. Mi piaceva un sacco. Adoravo quel mondo, le persone, gli ambienti, i momenti. Ho ancora tantissimi ricordi.
Poi sono venute le Scuole Medie. Momento evolutivo difficile sia personalmente che socialmente. Uno sviluppo precoce mi ha consegnato sembianze che ancora oggi stento a riconoscere, la popolazione scolastica mi sottoponeva quotidianamente a prove di crescita e confronto sociale con personaggi che, fino a quel momento, pensavo esistessero solo nei fumetti.
Poi la gioia, il Liceo! Avrei vissuto a scuola, tanto che ho scelto di farmi un anno in più. Qui avevo tutto ciò che io potessi desiderare in quel momento della mia vita.
Se oggi mi soffermo a pensare e osservo in modo distaccato il percorso scolastico, noto che la mia attenzione, il mio vissuto, era focalizzato su ciò che accadeva dentro al contesto, nel cancello della scuola.
Ho pochi ricordi di come la scuola fosse permeata dal territorio e ne influenzasse l’andamento. La Scuola era un’isola, per lo più felice, ma comunque un mondo esclusivo poco connesso con il mondo esterno.
LA SCUOLA E' CAMBIATA! QUINDI?
Sicuramente la scuola è cambiata nel corso del tempo e si presenta oggi con caratteristiche meno da ISOLA e più da PENISOLA, ma si può migliorare ancora molto!
Ecco alcune riflessioni che elaboro dal mio privilegiato punto di osservazione ovvero di conduttore di progetti di Innovazione Sociale per la scuola e per la Comunità:
- Coraggio
- La mia esperienza
- Il mio auspicio
Coraggio
Come spesso mi capita di constatare, la differenza la fanno le persone. Indipendentemente dal ruolo che abbiamo nel processo, possiamo realizzare la nostra funzione con CUORE, passione e propositività.
Da questo punto di vista si può pensare alla funzione di missione che la scuola ha, ovvero di creare i cittadini di oggi e di domani, che sappiano entrare in relazione con la società mettendone a disposizione tutto il proprio potenziale.
Genitori, docenti, dirigenti e comunità, si possono quindi impegnare per favorire questo processo, superando il principio di cura protettiva e spostandosi su stimoli direzionati a sviluppare esperienze utili e di valore per una crescita contestualizzata nella società che, quotidianamente, accoglie bambini e giovani.
Andare oltre al programma didattico, al sistema normativo che costringe e riduce le esperienze e all’obsoleto sistema di norme e regole che cadenzia la quotidianità dentro i cancelli.
Ogni persona nel suo ruolo di funzione, può prendersi la responsabilità per dare il proprio contributo a questo sistema.
Per favorire la nascita di qualche nuova azione ecco alcune domande che ci possiamo fare per comprendere come attivarci in tale direzione:
Come, in ogni scuola di ordine e grado si può rendere permeabile il dialogo con il territorio?
Come è possibile rendere la scuola un contesto ancor più formativo, in grado di portare ricchezza ai suoi studenti?
Quali esperienze possono fare gli studenti per connettersi concretamente con il territorio?
E’ possibile creare abitudini affinché gli studenti partecipino alla vita cittadina?
Quali i temi che possono rappresentare uno scambio costante?
Cosa può essere portato dal territorio all’interno della scuola?
La mia esperienza
A SCUOLA DI CITTADINANZA: Dal 2019 in ogni scuola è tornato obbligatorio l’insegnamento dell’Educazione Civica, un tema che, per adeguarsi al contesto sociale odierno, prende il nome di Educazione alla Cittadinanza. Ho scelto di occuparmene pensando che fosse un ottimo strumento per realizzare questa visione di compenetrazione di scuola e territorio. Ideare progetti e attività che vadano oltre al puro trasferimento di nozioni e diventino pratiche di Cittadinanza, laboratori esperienziali per favorire emozioni e sensazioni orientate a comprendere il significato dell’essere cittadini responsabili.
IL VOLONTARIATO: Se l’elemento dell’educazione alla cittadinanza lo sto vivendo sulla scuola elementare, alle superiori sono entrato in contatto con un fenomeno sorprendente che mi ha piacevolmente stupito. La promozione del volontariato. Esistono servizi che raccolgono e diffondono tra gli studenti delle scuole superiori, le opportunità che il territorio offre per svolgere ore di volontariato. Inoltre il sistema scolastico prevede che alcune di queste esperienze possano rappresentare un riconoscimento per lo studente in crediti per la maturità e in ore di alternanza scuola lavoro, attività obbligatoria per tutto il triennio.
IDENTITÀ DIGITALE: L’ho sentita nominare mentre facevo altro e, come quei fotogrammi che rapiscono la tua attenzione, ho smesso ciò che stavo facendo e ho iniziato a prestarci attenzione.
Subito mi sono immaginato questa dimensione sui bambini che negli ultimi tempi hanno dovuto entrare a tutta velocità in questo elemento. Lo hanno fatto proprio tramite la Scuola, con la didattica a distanza. Quindi si è aggiunta all’improvviso una nuova dimensione con cui arrivare ad interagire e scambiare in modo ecologico, sensato ed utile.
Senza dare nulla per scontato, immaginandosi percorsi che educhino anche all’esistenza di una nostra identità digitale che, sempre di più, esiste, vive e si miscela con la nostra realtà fisica.
Il mio auspicio
Nel proseguire la mia ricerca e sperimentazione nel mondo dello sport, dell’educazione e dell’innovazione sociale, mi accorgo sempre più di come ci siano aree di bisogno inesplorate e quindi prive di figure professionali riconosciute. Eppure esiste un bisogno sociale. Pensiamo quanto possa essere utile un raccordo tra scuola e territorio che faciliti l’orientamento degli studenti a comprendere e potersi integrare nella società. Sostenere costantemente il sistema per scambiare valore tra territorio, scuola, società, persone. Serve! Oltre ad essere utile, è necessario che ci siano professionisti in grado di lavorare come facilitatori sociali nel mondo dell’educazione. Lo immagino sempre più un bisogno dei prossimi tempi e vedo quindi l’esigenza che qualche giovane si prenda la responsabilità di crearsi una carriera professionale in questa direzione, arricchendo le proprie competenze di tutti quegli elementi che possano consentirgli di realizzare un percorso professionale valido e riconosciuto. Saranno di esempio alle future generazioni per cui potranno rappresentare nelle guide pionieristiche.
A loro va il mio invito a fruire della Mini Rubrica gratuita “progettare professionalmente lo sport nell’Innovazione Sociale” di cui trovate qui sotto gli approfondimenti e le modalità di partecipazione.
Come poter continuare l’esperienza sui temi di questo contenuto:
Quella che ho raccontato in questo articolo, è un estratto di vissuto dell’ultimo periodo. Come potrai immaginare sono arrivato ad intrecciare questa opportunità per il fatto che, quotidianamente, da anni, mi trovo immerso nella dimensione profesionale dello Sport e dell’Educazione per l’Innovazione Sociale. Ci tengo a dare contributo alla diffusione di tutto ciò che è nella mia possibilità per diffondere questa cultura, divulgarne il know-how e condividere opportunità professionali migliorative e di stimolo per i professionisti e le realtà professionali di questo settore. Per questo, sul mio blog, nella mia newsletter, nei miei eventi e attraverso i miei materiali, potrai trovare altri racconti, audio, video, esercizi che trattano il tema e offrono spunti di riflessione. Nelle prossime settimane aprirò, solo per pochi giorni e per un massimo di 25 persone, la possibilità di ricevere la Mini rubrica gratuita di contenuti multimediali, “PROGETTARE PROFESSIONALMENTE LO SPORT NELL’INNOVAZIONE SOCIALE”. Puoi assicurarti fin da ora di essere inserito nel gruppo, cliccando a questo link ed inserendo la tua email.
PROGETTARE PROFESSIONALMENTE LO SPORT NELL’INNOVAZIONE SOCIALE
Mini-rubrica Gratuita di contenuti professionali per Condottieri Coraggiosi.
Real Experience attraverso il progetto “Coach di Quartiere”
- Per il Condottiere Coraggioso:
- Riflessioni di Mentalità e di approccio professionale all’Innovazione Sociale
- Primi strumenti di Cultura di impresa
- Allenarsi all’Innovazione Sociale
- Contenuti specifici:
- Comunità Educante
- Paternariati territoriali
- Networking
- Materiali:
- Video didattici
- Download con schede/esercizio
- Case History