Cari Condottieri coraggiosi
Nel parlare di cultura di impresa mi trovo spesso ad affrontare il tema dalla missione, lo abbiamo letto tutti, molte volte, nelle presentazioni delle aziende, abbiamo ascoltato persone recitarla a memoria, altri leggerla come primo elemento di un public speaking.
Perché è così importante? Lo è solo per le grandi aziende? Oppure ha un senso anche nella conduzione di progetti di Innovazione Sociale?
Anche in questo caso gioco la carta della consapevolezza, ovvero della profonda differenza che c’è tra leggere e imparare a memoria la mission dell’azienda per cui lavoriamo e scegliere di comprenderla, farla nostra e impegnarsi per perseguirla.
Nel Caso del terzo settore, quindi per ciò che attiene alla stragrande maggioranza dei contesti in cui si attuano i progetti di innovazione sociale, la missione gioca un ruolo fondamentale, spesso è la chiave che guida persone e team, arriva a rappresentare un ottima spinta motivazionale verso il raggiungimento degli obiettivi delle organizzazioni e delle attività.
Chi conduce un progetto, un’azione innovativa a livello sociale, ha quindi grande bisogno di estrarre la propria personale missione, di comprenderla nel profondo, di diventare consapevole per poter costruire intorno a questa un percorso di consapevolezza per i suoi “follower” siano essi sostenitori, collaboratori, partner o altro.
Il concetto della missione, sta alla base della cultura di imprese e, nell’innovazione sociale, gioca un ruolo molto strategico perché, nella maggior parte dei casi, anche quelli in cui le soddisfazioni e i compensi materiali sono ridotti o non previsti (volontariato), è la chiave su cui si erge la motivazione per le persone a dare il massimo.
Nel Podcast di oggi alcuni approfondimenti per suggerire ai condottieri coraggiosi un percorso di cultura della missione partendo dai “Blues Brothers”.
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